sabato 1 novembre 2014

segni del paesaggio, terre di confine.

volevo fare due foto.
la prima dell'asfalto che tra modena e bologna cambia marginenetto colore.

rivestirsi, pataloncini neri e maglia gialla.
riappropiarsi, dei gesti e degli equilibri sospeso tra pedali manubrio e cielo.
riemergere, sulla strada nera in salita a curve a balze innondata di luce impervia accogliente giusta.
riconoscere, le ombre oro d'autunno il freddo dell'ombra il sapore bruciante del sudore negli occhi.
ridare, una forma alle coscie una coscienza alla volontà una fibra ai brividi.
riportare, solitariamente infaticabilmente ineffabilmente indelebilmente.
ricredersi, mai.

il rito dei giorni attorno a hallowmas carichi di foglie che trascolorano e cadono è di salire e scendere in bicicletta fino ai sassi di rocca malatina. rendiamo gloria ai riti.

la seconda, nel punto dello scollinamento, della ruota anteriore sullo sfondo dei crinali e delle valli diradanti di nebbie. didascalia: guai non indulgere nel proprio vizio più adorabile.
questa è la mia terra, umida di nebbia che diffonde il colore del tempo, piagata dai monti che salgono e fendono la valle, percorsa dai pensieri di chi deve piegarsi per cambiare direzione.

montale-dislivelli-vignola-serravalle-bivioguiglia-vignola-cadisola-montale
tim 1h55'47''
dst 53,65km
ave 27,8km/h
max 60,6
asc 500m
ave 165 b/m
«non temere il proprio tempo è una problema di spazio geniali dilettanti in selvaggia parata ragioni personali una questione privata»

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