giovedì 31 maggio 2007

mi piaci perché vai in bicicletta.

lunedì 28 maggio 2007

mi mancava solo una donna.
ma questo è egoismo, non ciclismo.

venerdì 25 maggio 2007

anche se torniamo nello stesso posto, la salita è più della discesa.
"questo non è un gineceo, è un ginepraio!"
io le salite me le farei tutte.

giovedì 24 maggio 2007

io al giro d'italia in bicicletta non c'ero mai stato. & dire che di cose in bicicletta ne ho fatte,
di strada passata, di salite amate, di discese scivolate. ma al giro d'italia in bici mai. & dire che ci sono andato tante volte, alle tappe, in tanti modi. sono stato in macchina all'alba, prima che arrivassero gli operai, sul rettilineo d'arrivo, sulla linea d'arrivo, sul circuito d'arrivo, a sassuolo di una tappa tutta pianeggiante da cesenatico, prima volta direi; sono stato nella nebbia di una salita impossibile a san pellegrino, con sveglia nella notte, attesa, sorpresa, guardrail sotto la pioggia & il sole, con un paio di curve sotto, con mio fratello; sono stato in una casa a barigazzo a dormire & a giocare la sera prima & poi svegliarsi con lo schiamazzo della carovana che passa & la vedi arrivare dietro l'angolo del crinale; sono stato a canazei, accampato a 14km dall'arrivo per vedere il mito del pordoi, aggrappato con un salame sotto ad un guardrail per avere chilometri di serpentina sotto; sono stato al santa barbara, cercando il tratto più duro, gioendo per la bellezza del tifo & al rombo dell'elicottero della tv; sono stato a passo coe dopo una notte di freddo & rumori & interrogativi poi il giorno che brucia seduti sull'erba pini alle spalle sassaie di fronte con un foglio rosa in mano a chiamare; sono stato a piedi per un'assurda chiusura di strada a corno alle scale in mezzo alla neve, con una bandiera della pace & la pasta scotta; sono stato al tour, ma è un altro discorso; ma al giro in bicicletta non c'ero mai stato. così l'ho fatto, grazie a moreno. così l'ho fatto a sestola, salita dopo salita, c'è la discesa, ci sono le crescentine giganti, la fontana la solita di tutti i giri a sestola, il gelato a montecreto, la salita tra montecreto & sestola che si fa comunque fatica, le roccette al valico, il traguardo del gpm, il castello in alto, sempre il sole, respiro di strade nuove acquaria, foto sbagliate. gli occhi spalancati sulla carovana del giro che si ferma, che esplode. gli occhi spalancati sui ciclisti in corsa folle in una tappa che doveva essere pianeggiante & invece. & invece.
bhe, io al giro in bicicletta ci sono stato.
poi non rimane che trovare tutte le forze per fare del viaggio di ritorno un viaggio.

mercoledì 23 maggio 2007

dove vorrei incontrarti?
in biblioteca a castelnuovo (rumori dabbasso, pomeriggio che avanza).
o in bicicletta sul tiepido (scanzonato, ogni volta, anche se pensoso).
dove sono cresciuto.
& non dovere aprire gli occhi per sapere che ci sei sempre stata.
dove vorrei baciarti?
a puianello (arrivando in bici da torre, tu in bici lì per caso o per volere, rallentare, frenare, sganciare il piede, & baciarti. sale. prelibato.)

martedì 22 maggio 2007

veloce
dicevano che andavo veloce come il vento
veloce come una sc dicevano che andavo hioppettata
veloce come una dicevano che andavo sfrombola
veloce come un pugno
veloc dicevano che andavo e come un fischio
veloce come la calunnia
veloce come una m dicevano che andavo oto
veloce come il treno
veloce come un razzo
veloce come il fulmine
veloce come la saetta
ve dicevano che andavo loce come una chiacchiera
veloce come la lingua
veloce come il suono
veloce come l'aria
veloce come la luce
veloce come un matto
veloce come il diavol dicevano che andavo o.

(1 . 1,6180339887 . 2,6180339885 . 4,2360679771 . 6,8541019654 . 11,090169942 . 17,944271906)

lunedì 21 maggio 2007

dove vorrei incontrarti?
in biblioteca a castelnuovo (odore, poltrone basse, pagine tra le dita).
o in bicicletta sul tiepido (posso voltarmi indietro & vedere la mia vita).
dove sono cresciuto.
& non dovere aprire gli occhi per sapere che ci sei sempre stata.

mercoledì 16 maggio 2007

la vita è fatta di sensazioni.
di premonizioni, di consapevolezze. (che si costruiscono pianopiano).
in un giorno ormai quasi sera, grigio col cielo denso, col vento che gratta soffia graffia, non si può che prendere la bici & andare.
così, come serenità che taglia le avversità, come se le preoccupazioni fossero davvero solo tempo.
puianello. & piove, lì proprio sul tratto più duro. & tutto diventa facile in mezzo alla temperatura che scende, all'umido caldo nebbia che sale dall'asfalto, ai capelli che si bagnano alla pelle che si bagna alle gambe che si bagnano. ai pensieri che si sciolgono come un urlo.
& poi a cornice del grigio c'è l'arcobaleno, ma solo un tratto, un ciuffo o un sopracciglio spaiato.
alla fine sprigionerà anche la luce. sopra & sotto le ruote.

non è il sole che ti fa sentire vivo, ma è la pioggia.

martedì 15 maggio 2007

hai incontrato dio?

gombola è come una droga.
che è poi come a dire: è come una donna.
lo sai che ti fa male.
l'hai provato, lo sai. & proprio per quello si è ficcata lì, dietro alla nuca, proprio dove nascono i pensieri, in cima al collo, dove se lo tocchi ti dà i brividi. è lì, un grumo, sopito, un calore, una consapevolezza, un prurito, una sfida. un amore, che si può provare a dimenticare, a sradicare, a farsene una ragione, a credere che sia solo passato; & invece proprio per niente.
basta un odore, un riflesso tra l'ombra sull'asfalto delle foglie, il bruciare del sole sulla pelle, il gusto del sale tra gli occhi & le labbra, la stretta delle mani in discesa sui freni... basta sporgersi sull'orlo.
& si finisce inebriati a spirale a volute ad abbandono in fondo all'ombelico di gombola.
vera definizione del sublime.

quindi? com'è andata? com'è successo che sei finito lì? ma che giro hai fatto? ma da dove sei venuto su? ma sei venuto su? lo sai che in fondo sono invidiosissimo...

lunedì 14 maggio 2007

intitolo tutto questo 18. diciottopercento in realtà.
diventare maturi non è mai facile. (pancia a terra, mani strette, forcella che scricchiola ogni volta che spingo su un pedale, giro tiro, la bici si piega dall'altra parte, altro pedale, il carbonio che stride).
un segno di maturità. (è dura, è dritta, è una strada battuta da un sole impietoso. non si guarda, che dalla bici per vedere la sommità bisogna alzare le testa così tanto... mani basse, mani alte, schiena parallela al suolo o perpendicolare. sono dettagli. perché l'unica cosa che importa è non mollare, non quel maledetto zigzag, non quel velenoso ondeggiare sempre ortogonali all'asse della strada. su, dritti come un doloroso rimorso, a cercare una linea brutta ma vicina al bordo strada, brutta piena di bozzi spinte sudore digrignare ripartenze appoggiarsi, ma l'unica possibile per imporsi. perfetta. non quell'ondivago rimpianto. non quel misterioso salmodiare da un bordo all'altro. su dritti. ricurvi come un grumo).
la consapevolezza della maturità (la pendenza è un attimo più dolce, allora mi siedo un momento. alla curva più sopra diventa più facile, ma questa volta per davvero. rimane il crinale & i tornanti, che sono anche per chi è un adolescente. poi stendo il petto al vento, poi sciolgo i capelli al vento, poi scivolo danzo pedalo vento).
ci sarebbe anche da dire del bagno fatto nel mare nell'acqua nei 18°. della strada sfiorata ben oltre ai 35km/h, del profilo infinito del mare che è l'unico punto dove ci si ferma finiti & dubbiosi. felici ma impotenti. fino a quando non ci si tuffa.
acquistata & liquidata la maturità ci si tuffa.
sudati di maturità, sale che è serena comprensione ci si tuffa.
bambini ci si tuffa.
bambini, ci si tuffa!

venerdì 11 maggio 2007

immaginate di avere davanti tutto un giorno in bici.
eccomi io adesso.
che in fondo è una cosa nuova, anche se è una cosa fatta di tante parti già provate. ma così mai.
tutto un giorno con la bici. (di più in realtà, un giorno & mezzo).
fa un po' impressione essere sull'orlo. che domani, tra poche ore, mi sveglio, colazione, mi preparo, monto in sella & via, bici & treno & bici & colli romagnoli mai fatti anche se già visti, poi notte & piadine, poi bici & mar. poi ritorno.
& se tutto funziona sarà stupendo.
ma anche solo questo immaginare, pregustare, infilarsi nottetempo, tutto questo è bello. è sazietà. quello che viene sarà indelebile. gioia.

giovedì 10 maggio 2007

col vento nascono i ciclisti.
partire per puianello, sotto il sole, sotto l'umidità della pianura padana. puianello da torre, discesa da levizzano: IL giro.
partire per puianello & oltre a tutto questo si capisce già dalla pianura che ci sarà: il vento. tenere la media, perché quella conta; tenere la media, ma col vento il cuore va su, anche se la salita è lieve è falsa è piana.
a torre si svolta a sinistra giusto sotto l'ombra della lucchina. a sinistra sul ponte, un sorso alla borraccia, a destra su per la rampa del cimitero. & allora quello che si era capito lo si inizia a vivere, che le pendenze raddoppiano aggrappati all'indietro nel fluido del vento contro.
(che il vento sia sempre contro è così "senza sapermelo spiegare, ma con assoluta certezza")
& si pedala. & si controlla la velocità. & si controlla il cuore, anche se un po' meno.
sento il fiato. sento il vento. sento battere il cuore. & i pensieri si accatastano: come le sportine di plastica in un angolo per le raffiche. & i pensieri si accantonano. respiro & cuore diventano i pensieri. il vento li pettina. (come il mare con le dita dei piedi).
pedalata dopo pedalata: tutto passa. anche se lo si è già fatto mille volte, bhe passa lo stesso. come questa strada questa salita questi tornanti questi calanchi grigi dal sole.
succede che all'improvviso, proprio quando il vento fischia anche tra i denti serrati per la fatica & le labbra tirate secche, succede che mi rendo conto che da ogni curva, da ogni luce mobile tra l'ombra delle foglie, dappertutto sbucano ciclisti: velocissimi in discesa. quasi quanto colorati.
ciclisti dovunque sempre ma quanti sono c'è da stare attenti tutti insieme quasi da non crederci ma come mai proprio oggi ancora eccone scendono veloci riempono la strada riempono la strada fin dove si sale con lo sguardo. anche io.
d'improvviso scopro il lato bello di questo vento che scioccamente fa nascere ciclisti. & tutto il resto è meno importante. finché quel vento torna a fare l'infame & mi fa nascere dei ciclisti dietro: allora, dai, via, sui pedali, proprio dove la pendenza è più dura, dopo il ripetitore, dopo via spagna, su, dai, poi è fatta, poi se mi prendono nel piano non conta niente. dai: quasi varrebbe la pena chiudere gli occhi.
& lasciare vento respiro cuore. gambe. mani basse. rughe attorno agli occhi per il sole.
è fatta.
discesa. & rialzerò la media.

martedì 8 maggio 2007

se dio c'è è pelato;
dopo la curva spiana;
alzarsi sui pedali;
da una caduta ci si riprende sempre;
la salita in discesa sembra più dura;
quando arrivi su un ponte dopo si inizia a salire;
tenersi qualcosa sempre per l'ultimo strappo imprevisto ma arrivare a casa comunque stremati;
per rialzarsi bisogna piegare la bici nella direzione in cui si sta cadendo;
se dio c'è sta pedalando su da gombola.