sabato 8 novembre 2014

bisogna pedalare anche se piove. peggio: bisogna cominciare a pedalare anche se piove. e infatti al ritorno un leggero sole trafilante iniziava a stagliare la mia ombra davanti alla mia ruota.
il cuore è il primo a perdersi, ma tornerà, sospinto dal respiro e dalle gambe, protetto dalla testa. bisogna fidarsi di se stessi e dell'imperscrutabile legge dell'allenamento.
-il problema non è che tu ci creda o meno, il punto è che ci credo io.
il respiro il cuore le gambe la determinazione: torneranno a concertarsi.
è ora che si costruisce la memoria della fatica per arrivare.

08.11.2014
montale-dislivelli-levizzano-ospitaletto-marano-villabianca-cadisola-montale
tim 1h55'36''
dst 47,22km
ave 24,5km/h
max 52,6
asc 740m
ave 164 b/m
«come lacrime nella pioggia»
scricchiola tutto alle prime bracciate, come la terra scossa tellurica, sopra le spalle attorno alle scapole, si sente il rumore da dentro, come radici che smuovono il terreno, muscoli rattrappiti che sciolgono gli ormeggi, lacci lillipuzziani che si spezzano in cima al dorso: allungarsi e ancora e ancora.
quel moto eternamente traente, sogno di sospensione, allucinazione di volo, sento le ali schiudersi e crepare il guscio sulla mia schiena.

07.11.2014
400 sl
600 sl
4x200 (25 respiro a due, 25 a tre, 25 a quattro, 25 a due ripetere)

«mentre il mondo pian piano spariva lontano»

sabato 1 novembre 2014

segni del paesaggio, terre di confine.

volevo fare due foto.
la prima dell'asfalto che tra modena e bologna cambia marginenetto colore.

rivestirsi, pataloncini neri e maglia gialla.
riappropiarsi, dei gesti e degli equilibri sospeso tra pedali manubrio e cielo.
riemergere, sulla strada nera in salita a curve a balze innondata di luce impervia accogliente giusta.
riconoscere, le ombre oro d'autunno il freddo dell'ombra il sapore bruciante del sudore negli occhi.
ridare, una forma alle coscie una coscienza alla volontà una fibra ai brividi.
riportare, solitariamente infaticabilmente ineffabilmente indelebilmente.
ricredersi, mai.

il rito dei giorni attorno a hallowmas carichi di foglie che trascolorano e cadono è di salire e scendere in bicicletta fino ai sassi di rocca malatina. rendiamo gloria ai riti.

la seconda, nel punto dello scollinamento, della ruota anteriore sullo sfondo dei crinali e delle valli diradanti di nebbie. didascalia: guai non indulgere nel proprio vizio più adorabile.
questa è la mia terra, umida di nebbia che diffonde il colore del tempo, piagata dai monti che salgono e fendono la valle, percorsa dai pensieri di chi deve piegarsi per cambiare direzione.

montale-dislivelli-vignola-serravalle-bivioguiglia-vignola-cadisola-montale
tim 1h55'47''
dst 53,65km
ave 27,8km/h
max 60,6
asc 500m
ave 165 b/m
«non temere il proprio tempo è una problema di spazio geniali dilettanti in selvaggia parata ragioni personali una questione privata»
(sette anni dopo)
scrivo di nuovo di bicicletta.
ma decido che questo sarà anche il luogo di scrittura di nuoto e corsa.
perché l'obiettivo è lontano ma così titanico che già si intuisce all'orizzonte.
(la disciplina dello scrivere come sapidità della conoscenza)

venerdì 30 novembre 2007

lentamente
il ritmo dei pedali
diventa quello della bracciata
momentaneamente

lunedì 5 novembre 2007

scendere d'autunno
in continua curva piega scivolio
vento
dai sassi dell'appennino
nella pioggia giallo rosso arancia
di foglie accarezzato
mi illumino di buddha.

giovedì 11 ottobre 2007

impara tutto quello
che c'è da imparare
& poi lascia lì
lascia perder
lascia stare